Patriota italiano. Entrato nella Giovine Italia, prese parte
ai moti rivoluzionari siciliani (gennaio 1848), seguendo poi il Ribotti
nell'impresa calabrese. Venne arrestato e rimase in carcere per un anno. Dopo
aver partecipato alla spedizione di Carlo Pisacane, si batté a
Calatafimi, dove venne ferito, nelle file dei Mille. Fu nominato ministro della
Guerra a Palermo ma poco dopo diede le dimissioni per mettersi al seguito di
Garibaldi che riprendeva le azioni nella Penisola. Nel 1866 combatté
ancora a fianco del generale del quale però non condivise, più
tardi, l'intenzione di effettuare la spedizione di Mentana. Nel 1871
entrò a far parte, come provveditore agli Studi, dell'amministrazione
statale fino al 1880 quando fu nominato consigliere di Stato (Trapani 1820 -
Roma 1883).